Riassumendo le attività svolte dalla Pontificia Accademia Mariana Internazionale nell’anno accademico che sta ora finendo, la prima cosa che mi torna alla mente è il ricordo della cele­brazione del XX Congresso Mariologico Mariano Internazionale, celebrato dal 15 al 24 di set­tembre 2000, nel Santuario romano della Madonna del Divino Amore. Fu il culmine di quattro anni di preoccupazioni e lavori, giunti alla meta grati al Signore e a Santa Maria, sua Madre.

La celebrazione a Roma del Congresso, come uno degli avvenimenti in programma nel calendario delle celebrazioni giubilari, che ebbe il suo inizio e conclusione nella basilica libe­riana di Santa Maria Maggiore, ci diede l’opportunità di unificare i Congressi mariologico e mariano con uno stesso tema, uno stesso numero di ordine e una stessa programmazione, in cui si celebravano nello stesso momento gli atti che caratterizzano le due modalità celebrative, senza perdere le loro differenziazioni, e mantenendo l’unica linea che li unisce: la “ricerca scientifica” e la “devozione” verso la Madre del Verbo incarnato.

In questo modo, con l’intervento scientifico di più di 200 conferenzieri, provenienti da tutto il mondo, e i loro studi sul tema proposto: La Santa Trinità e Maria, nelle sessioni gene­rali e nelle 12 sezioni linguistiche svolte dalle diverse Società Mariologiche delle distinte na­zioni, si alternavano gli atti devozionali e culturali come: concelebrazioni eucaristiche, il santo rosario, l’animazione della preghiera del pellegrino in piazza S. Pietro, le due peregrinazioni notturne fino al santuario del Divino Amore; le celebrazioni mariane nelle diverse chiese e par­rocchie della città e della periferia, e per diversi gruppi linguistici o entità nazionali; la veglia di preghiera ecumenica nella cattedrale anglicana di S. Paolo dentro le mura; il concorso di canti mariani popolari con l’edizione di un CD; i concerti in diversi luoghi di Roma, con quello del tutto originale e sorprendente in Aula Paolo VI dove, con la partecipazione di più di 500 musi­cisti e cantori di varie aree geografiche e chiese cristiane, si è celebrata con una manifestazione artistica la vita e la missione di Maria nella storia dell’umanità. Infine, il Congresso si è con­cluso nella giornata giubilare del 24 settembre in Piazza S. Pietro, a cui abbiamo invitato i Santuari Mariani di tutto il mondo.

In quest’occasione, dopo l’entrata in processione dell’icona della Madre del Divino Amore e gli stendardi dei santuari mariani, si sono raccolte in Piazza S. Pietro più di 50.000 persone che hanno partecipato alla chiusura del Congresso presieduta dal Santo Padre Giovanni Paolo II, in presenza di vari Cardinali e vescovi, tra cui il nostro Card. Paul Poupard e il Card. An­drzej Deskur presidente dell’Accademia dell’Immacolata.

All’inizio della celebrazione della santa messa, il Presidente della nostra Accademia fece la presentazione dell’atto al Santo Padre, che nell’omelia si congratulò per la celebrazione del Congresso e concluse gli atti accademici con l’autorità della sua parola e incoraggiando i cul­tori della mariologia a proseguire nello studio della singolare figura di Maria, e i fedeli di con­tinuare a vivere con fede e sincera pietà la loro devozione mariana.

Il 24 settembre del 2000 sarà ricordato, senza dubbio, come una delle tappe storiche più rilevanti della nostra Accademia nei cinquanta anni della sua esistenza e di celebrazioni dei Congressi Mariologico Mariani Internazionali.

Ma le nostre attività nell’anno giubilare non terminarono con la celebrazione del Con­gresso.

La data commemorativa del 50 anniversario della definizione del dogma dell’Assunzione di Maria, 1 novembre 2000, ci diede l’opportunità di organizzare, unanimemente col Comitato Centrale dell’Anno Santo, nei giorni 30 e 31 di ottobre un Primo Forum Internazionale di Ma­riologia, in collaborazione con la Facoltà Teologica “Marianum” e l’Associazione Mariolo­gica Interdisciplinare Italiana. Esso fu incentrato sull’approfondimento dell’ultimo dogma ma­riano e della sua ripercussione nel pensiero teologico, nella devozione e pietà mariana della Chiesa, nelle relazioni ecumeniche con le altre chiese e nelle varie culture. L’apporto di questo Forum è una nuova tappa per la mariologia, in quanto, oltre a raccogliere in un volume gli studi già fatti si offrono nuovi contributi che cambiano le posizioni sinora credute soprattutto a riguardo dell’antichità di questa fede ecclesiale, che con le scoperte archeologiche fa retroce­dere la data dal V secolo alle testimonianze giudeo-cristiane anteriori al 135 d.C.

Il culmine della commemorazione fu il 1 di novembre in Piazza S. Pietro con la celebra­zione eucaristica, presieduta dal Santo Padre Giovanni Paolo II con l’evocazione e il ricordo della proclamazione dogmatica. Gli Atti di questo Forum usciranno a giorni in un volume di più di 700 pagine.

Tutto questo ha ritardato il lavoro di stampa degli Atti dei due anteriori Congressi. Di quello celebrato a Huelva, manca solamente la stampa dell’ultimo volume, il 6; e del Con­gresso di Cestochowa, finita la pubblicazione dei due primi, gli altri tre restanti stanno in attesa degli Indici.

A questi si aggiunge la preparazione dei sette volumi previsti degli Atti del Congresso di Roma, che richiede, ancora, molte ore di dedizione e impegno, in concomitanza con i prepara­tivi, già in atto, del prossimo Congresso del 2004, che il Santo Padre ha scelto si celebri nella diocesi di Le Puy-en-Veley, in Francia.

Nell’organizzazione si è programmato la costituzione di una nuova sezione “Medio-Orientale” che coinvolga tutte le antiche chiese cristiane, dall’Etiopia all’India, con un dialogo ecumenico e interreligioso, e con una sede presso l’Università “Notre Dame” in Libano. Si sono iniziati i rapporti con l’abate generale dell’Ordine Maronita della Beata Maria Vergine per la fondazione di una Società mariologica in Libano e di una biblioteca mariologica nella suddetta Università.

In questo tempo si sono pubblicati anche gli Atti del Simposio Internazionale commemo­rativo del centenario della nascita del P. Carlo Balić, fondatore della nostra Accademia, cele­brato i giorni 8 e 9 di novembre di 1999.

A questo si aggiunge la pubblicazione della nuova serie di studi intitolata Biblioteca Ma­riana Francescana. E’ già stato stampato il primo volume della traduzione italiana di un’opera classica in mariologia, la Mistica Città di Dio, della Venerabile M. Maria di Gesù d’Agreda. E’ in stampa il secondo volume di quest’opera, come anche il lavoro di un nostro socio siciliano che ha scritto su Santa Eustochia Smeralda, una clarissa del XV secolo. Sono in preparazione altri due volumi sulle origini della consacrazione a Maria nella forma della “Schiavitù ma­riana” e la mariologia del Castelplanio.

Terminato il primo biennio della Cattedra di studi mariologici, Beato Giovanni Duns Scoto, fondata dalla nostra Accademia nel Pontificio Ateneo Antonianum, siamo soddisfatti dell’interesse suscitato tra gli studenti. Già ci sono in preparazione due tesi dottorali, ed è di imminente uscita un volume sulla storia della mariologia francescana da S. Francesco al Vati­cano II.

Terminando questa breve relazione annuale, che coincide con la fine del quinquennio di presidenza, ci sentiamo in dovere di manifestare la nostra sincera gratitudine verso questo Pontifico Consiglio della Cultura che non ci ha mai fatto mancare il suo appoggio nella realiz­zazione delle nostre attività.

P. Gaspar Calvo, Presidente